“Pedala con Energia” è l’iniziativa di Solarfast Service volta a promuovere la mobilità sostenibile e il benessere dei propri dipendenti. Il 7 giugno l’azienda, in collaborazione con Unione Ciclistica Bergamasca 1902 e A.ri.Bi Associazione per il Rilancio della Bicicletta, ha organizzato una giornata di incentivo aziendale dedicata all’uso di biciclette elettriche recentemente acquistate per facilitare il tragitto casa-lavoro dei e delle dipendenti.
In un’ottica di responsabilità sociale e ambientale, Solarfast Service ha infatti deciso di investire in un parco biciclette elettriche aziendale, disponibile gratuitamente per tutti i collaboratori e le collaboratrici. Questa iniziativa non solo favorisce una riduzione dell’impatto ambientale, ma mira anche a migliorare la qualità della vita delle persone incentivando uno stile di vita più attivo e salutare. Un esempio concreto di come le imprese possono contribuire positivamente alla società, promuovendo pratiche sostenibili.
Dopo il momento inaugurale della giornata presso la sede centrale di Solarfast Service il gruppo è partito per un piacevole percorso ciclabile lungo il Fiume Serio visitando l’area umida “Saltiamo il Fosso”, progetto di riqualificazione ambientale realizzato dal liceo Amaldi in collaborazione con Orto Botanico di Bergamo e di cui Solarfast è sponsor sostenitore. Durante il pranzo l’AD Solarfast Nicola Scandella ha svelato un concorso a premi, ideato con la collaborazione dell’associazione A.Ri.Bi pensato per i/le dipendenti più virtuosi/e. Da luglio a dicembre il concorso premierà chi percorrerà il maggior numero di chilometri con le nuove biciclette e dove la sicurezza del percorso, l’uso del caschetto e delle luci di segnalazione saranno conteggiati come ulteriori punti bonus!La presenza della storica Unione Ciclistica Bergamasca 1902 con il Presidente Bruno Manicardi e Gianluigi Stanga è stata un’occasione importante per ricordare il sostegno e la passione di Solarfast per il mondo del ciclismo, che conferma il nuovo impegno e l’attenzione alla ciclomobiltà.
“Siamo entusiasti di lanciare questa iniziativa, che rappresenta un ulteriore passo avanti nel nostro impegno per la sostenibilità e il benessere dei nostri dipendenti e delle nostre collaboratrici”, ha dichiarato Nicola Scandella, AD Solarfast.Gli ha fatto eco Alessandro Petrò, fondatore e amministratore dell’azienda, che ha commentato dicendo “Abbiamo una passione storica per il ciclismo; crediamo fermamente che la mobilità sostenibile sia un valore aggiunto per la nostra azienda e per la comunità in cui operiamo”.
Quando passione e valori si incontrano nascono situazioni di crescita che si spera siano d’esempio anche per tante altre realtà, e le prime di una lunga serie per l’azienda stessa.
Con l’espansione dell’energia solare come fonte rinnovabile primaria, un aspetto cruciale che spesso viene trascurato è quello di smaltire i pannelli fotovoltaici una volta che raggiungono la fine del loro ciclo di vita, generalmente dopo 25-30 anni. Sebbene questi pannelli offrano un contributo significativo alla riduzione delle emissioni di carbonio, è comunque essenziale gestire correttamente il loro smaltimento per evitare impatti ambientali negativi.
Prima di affrontare lo smaltimento, è importante comprendere la composizione dei pannelli fotovoltaici. La maggior parte è costituita da materiali quali silicio, vetro, metalli (come l’alluminio e il rame), e piccole quantità di sostanze chimiche. Alcuni pannelli possono contenere materiali pericolosi, come il cadmio e il piombo, rendendo il corretto smaltimento critico.
Molti paesi stanno sviluppando regolamentazioni specifiche per lo smaltimento dei pannelli fotovoltaici. Ad esempio, l’Unione Europea ha introdotto la direttiva WEEE (Waste Electrical and Electronic Equipment) che include i pannelli fotovoltaici, obbligando i produttori a finanziare il riciclo e lo smaltimento sicuro dei pannelli dismessi.
A proposito di produttori di pannelli fotovoltaici, questi stanno assumendo un ruolo sempre più attivo nella gestione del fine vita dei loro prodotti. Alcuni offrono programmi di ritiro e riciclo gratuiti, mentre altri stanno investendo in tecnologie per migliorare l’efficienza del riciclo.
Lo smaltimento responsabile dei pannelli fotovoltaici è fondamentale per garantire che l’energia solare rimanga una soluzione sostenibile a lungo termine. Attraverso il riciclo, il riutilizzo e lo smaltimento sicuro, possiamo minimizzare l’impatto ambientale e promuovere un ciclo di vita chiuso per i materiali utilizzati. Con l’aumento delle installazioni solari a livello globale, è essenziale che tutti i soggetti coinvolti – dai produttori ai consumatori – si impegnino a seguire pratiche di smaltimento ecocompatibili.
Alcuni dei risvolti positivi dell’utilizzo di pannelli fotovoltaici sono ormai noti a tutti: producendo energia rinnovabile, contribuiscono significativamente alla riduzione dell’utilizzo di combustibili fossili e all’emissione di CO2. Sono quindi ottimi alleati per combattere la crisi climatica, ma sono anche più economici e meno rumorosi rispetto agli altri impianti di produzione di energia. Oltre a questi aspetti, però, ce ne sono altri ancora da approfondire ed esplorare, ma che potrebbero aprire nuovi interessanti prospettive future. Quali sono i vantaggi di appoggiarsi a degli impianti fotovoltaici, per esempio, in caso di emergenza?
I sistemi solari tradizionali, privi di batterie di accumulo, sono generalmente connessi alla rete elettrica. Durante un blackout, per sicurezza, si disconnettono automaticamente per evitare di immettere energia nella rete, il che potrebbe mettere a rischio i tecnici impegnati nel ripristino del servizio.
Tuttavia, i sistemi solari dotati di batterie di accumulo offrono l’enorme vantaggio di poter continuare a fornire energia anche durante un blackout. Le batterie immagazzinano l’energia generata dai pannelli solari e la rendono disponibile anche quando la rete non funziona, garantendo così una continuità energetica.
In caso di blackout, la possibilità della continuità energetica è un aspetto fondamentale: basti pensare all’importanza di conservare a basse temperature vaccini o altri medicinali. A sottolinearne l’importanza è stato anche il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP), che raccogliendo le testimonianze di alcune persone che operano in Zambia ha raccontato di come prima dell’utilizzo dei pannelli solari fossero costretti a domandare ai pazienti di portare con sé una candela, arrivando, perché non era garantita la presenza dell’energia elettrica e quindi della luce.
Rispetto ad altri sistemi di produzione di energia, inoltre, i pannelli solari possono essere installati in modo significativamente più rapido, specialmente in caso di emergenza. Un’alternativa potrebbero essere gli impianti eolici, ma anche se più veloci da installare rispetto ad esempio a una centrale a carbone richiedono comunque tempi significativi per la costruzione delle turbine e l’infrastruttura di supporto.
I sistemi off-grid, progettati per garantire indipendenza energetica dalla rete elettrica, possono funzionare autonomamente utilizzando l’energia immagazzinata nelle batterie per fornire elettricità anche durante i blackout. Se ti interessa approfondire, ne abbiamo parlato qui.
Una volta di più, l’opzione di installare pannelli solari si configura come la scelta più saggia da compiere, presentando solo aspetti positivi e offrendo una soluzione energetica sostenibile, rapida da implementare, economicamente vantaggiosa e utile in caso di emergenza.
In un’epoca in cui la salute pubblica è sempre più prioritaria e al centro del dibattito pubblico, l’energia solare emerge non solo come una soluzione ambientale ed economica, ma anche come un alleato per il benessere umano. Gli impianti fotovoltaici, che producono energia pulita dal sole, offrono infatti una serie di benefici per la salute che vanno oltre la riduzione delle emissioni di gas serra, dell’inquinamento atmosferico e la protezione della biodiversità.
Uno dei principali risvolti positivi sulla salute degli impianti fotovoltaici è legato alla riduzione dell’inquinamento atmosferico. Le centrali elettriche tradizionali a carbone e gas naturale emettono sostanze inquinanti nell’aria, tra cui biossido di zolfo, ossidi di azoto e particolato fine, che possono danneggiare i polmoni, il sistema cardiovascolare e causare una serie di malattie respiratorie. Utilizzando l’energia solare, gli impianti fotovoltaici riducono drasticamente queste emissioni nocive, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria e a proteggere la salute delle persone.
Gli impianti fotovoltaici possono contribuire anche a ridurre i livelli di rumore ambientale. Le centrali elettriche convenzionali e le infrastrutture di trasmissione e distribuzione dell’energia possono generare un rumore costante e fastidioso, che può avere effetti negativi sulla salute mentale e fisica delle persone che vivono nelle vicinanze. Gli impianti fotovoltaici, invece, generalmente producono energia senza fare rumore, contribuendo a ridurre l’inquinamento acustico e creando un ambiente più tranquillo e salutare per le comunità circostanti.
Infine, gli impianti fotovoltaici possono contribuire a migliorare la salute economica delle persone e delle comunità. L’energia solare è una fonte di energia gratuita e rinnovabile, il che significa che una volta installati, gli impianti fotovoltaici possono ridurre significativamente i costi dell’energia elettrica a lungo termine. Questo può rendere disponibili risorse finanziarie che possono essere investite in altre aree cruciali per la salute, come l’istruzione, l’alimentazione e l’assistenza sanitaria. Temere meno il rincaro delle bollette, inoltre, può aiutare a vivere con meno stress e meno ansia, focalizzando le proprie energie mentali su altri ambiti della propria vita.
In conclusione, gli impianti fotovoltaici offrono una serie di benefici inaspettati per la salute umana, che vanno oltre la produzione di energia pulita ed economica. Dalla riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico alla promozione del benessere psicologico, l’energia solare si conferma un’alleata preziosissima per una vita più sana e sostenibile, sia per le persone che per il pianeta.
Mentre fonti di energia non rinnovabile, come ad esempio i combustibili fossili, hanno un impatto negativo sull’ambiente, sia perché sono tra i principali responsabili del riscaldamento globale, sia perché causano perdita di biodiversità e conseguenze sulla salute degli animali e degli esseri umani, lo stesso non si può dire dei pannelli fotovoltaici, che invece rientrano nella categoria delle energie rinnovabili e sono fondamentali per una corretta transizione energetica.
Ma questo non è il solo motivo per cui i pannelli fotovoltaici fanno bene all’ambiente: uno degli aspetti più rilevanti del contributo dei pannelli solari alla biodiversità è rappresentato dalla loro capacità di minimizzare l’uso di terreni. Gli impianti fotovoltaici possono essere installati su superfici precedentemente degradate o già antropizzate, evitando così la distruzione di aree naturali preziose per la flora e la fauna.
Numerosi studi hanno dimostrato come la presenza di parchi fotovoltaici sia favorevole per lo sviluppo della flora e della fauna locale, soprattutto per quanto riguarda la presenza di insetti impollinatori.
Ma quali sono questi insetti impollinatori e perché sono così importanti?
Api, vespe, farfalle e falene sono fondamentali nella produzione alimentare: il lavoro e le attività di queste specie sono responsabili del 75% delle colture alimentari globali e del 35% della produzione agricola mondiale.
Quando si sceglie di trasferire delle api o altri insetti impollinatori in un parco solare, bisogna fare attenzione che la luce del sole non le colpisca direttamente. Il punto migliore dove posizionarle è in corrispondenza dei moduli più bassi. Inoltre, sarebbe buona pratica rimandare la falciatura dell’erba a fine estate, così che gli insetti abbiano il tempo per nutrirsi, riprodursi e svolgere la loro opera di impollinazione.
Secondo una ricerca condotta dalla tedesca BNE (Associazione federale dell’industria delle nuove energie), inoltre, d’estate i parchi fotovoltaici diventerebbero casa anche per anfibi e rettili, come lucertole e rane, e molte specie di uccelli campagnoli trovano un ambiente favorevole per fare i propri nidi.
I benefici derivanti dalla presenza dei pannelli solari si estendono oltre 1 km rispetto al campo dove si trovano i pannelli, permettendo anche agli agricoltori nelle vicinanze di beneficiare della presenza di insetti impollinatori.
Inoltre, l’energia solare non produce inquinamento atmosferico o acustico, riducendo l’impatto negativo sull’ambiente e sulla salute delle persone e degli animali. Questo favorisce la conservazione di specie animali vulnerabili o in pericolo di estinzione che potrebbero essere minacciate da altre fonti di energia più inquinanti.
Per chi sceglie i pannelli fotovoltaici, inoltre, contribuire allo sviluppo e alla salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità non può che essere motivo di vanto, per andare sempre di più nella direzione di un futuro green. Anche Solarfast ha, tra le proprie priorità, l’ambiente e la sostenibilità: scegliere di realizzare un impianto con questa azienda è dunque garanzia di cura e tutela del territorio, oltre che del pieno rispetto delle forme di vita che lo abitano.
In un mondo sempre più consapevole dell’importanza della sostenibilità ambientale, l’intelligenza artificiale (IA) si sta dimostrando una preziosa alleata nel settore delle energie rinnovabili. Gli algoritmi avanzati e i sistemi di machine learning, cioè la capacità del computer di apprendere automaticamente da dati ed esperienze precedenti senza essere esplicitamente programmato per farlo, stanno rivoluzionando il mondo delle fonti energetiche rinnovabili, aprendo la strada a un futuro più sostenibile.
Grazie alla sua capacità di analizzare grandi quantità di dati in tempo reale, l’IA si sta rivelando molto utile nella previsione e ottimizzazione della produzione di energia da fonti come il sole e il vento. Gli algoritmi di machine learning possono elaborare dati meteorologici, informazioni topografiche e altre variabili per predire la disponibilità eolica e solare in determinati luoghi e momenti, consentendo una pianificazione più efficace della produzione energetica.
L’IA è fondamentale anche per migliorare l’efficienza e l’affidabilità dei sistemi energetici basati su fonti rinnovabili. L’implementazione di algoritmi di controllo intelligenti consente di ottimizzare il funzionamento di impianti fotovoltaici e turbine eoliche, regolando la produzione in base alle condizioni ambientali e alle esigenze della rete elettrica. Uno dei settori in cui l’IA sta dimostrando un impatto significativo è la manutenzione predittiva, cioè la manutenzione che si basa sull’uso di dati e analisi avanzate per prevedere quando una macchina o un impianto avrà bisogno di manutenzione, consentendo interventi preventivi prima che si verifichino guasti o malfunzionamenti.
L’intelligenza artificiale è un aiuto nel velocizzare l’innovazione nel settore delle energie rinnovabili. Gli investimenti in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie alimentate dall’IA, come sistemi di accumulo energetico intelligenti o droni per l’ispezione degli impianti, stanno contribuendo a rendere le fonti rinnovabili sempre più competitive sul mercato energetico globale.
L’integrazione dell’intelligenza artificiale nel settore delle energie rinnovabili sta accelerando la transizione verso un sistema energetico più sostenibile ed efficiente.
Grazie alla combinazione tra innovazione tecnologica e un forte impegno per la protezione dell’ambiente, stiamo andando nella direzione di un futuro in cui l’energia pulita e rinnovabile diventerà la principale fonte di alimentazione per il nostro pianeta. Anche Solarfast si sta impegnando per conciliare nuove tecnologie e salvaguardia dell’ambiente: è questo che fa di un’azienda una realtà virtuosa, stare al passo con i tempi e con le novità che possono renderla competitiva e innovativa.
Ormai l’avrete sentito dire anche voi: le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) sono una delle delle risposte più innovative e promettenti alla sfida della sostenibilità. Questi gruppi di cittadini e imprese che si uniscono per produrre, consumare e gestire energia rinnovabile non rappresentano solo una soluzione pragmatica per l’autosufficienza energetica e la riduzione delle emissioni di CO2, ma incarnano anche un importante cambiamento culturale, verso l’adozione delle rinnovabili, sì, ma a livello ancora più profondo verso una concezione dell’energia come bene comune, di cui tutti devono disporre e a cui tutti devono contribuire.Inoltre, l’approccio partecipativo e democratizzato alla gestione dell’energia non solo favorisce la riduzione dei costi energetici grazie all’accesso a fonti rinnovabili a prezzi competitivi, ma stimola anche la coesione sociale attraverso la creazione di posti di lavoro sul territorio e l’investimento in ulteriori progetti comunitari.
Si prevede che le CER contribuiranno significativamente alla capacità produttiva di energia rinnovabile tra oggi e il 2030. Gli esempi virtuosi sono già moltissimi, soprattutto all’estero, come il celebre caso (non isolato) di Samsø, in Danimarca, un’isola diventata completamente carbon neutral proprio seguendo questo modello e sfruttando la ventosità del luogo per la produzione di energia eolica. In Italia esistono già progetti innovativi come Energia Positiva, che permette ai propri associati di entrare a far parte di una comunità multi-localizzata e di diventare prosumer, cioè sia produttori sia consumatori dell’energia di cui necessitano. Questi esperimenti dimostrano come le CER non siano solo un’idea buona in teoria, ma una realtà possibile in pratica, ricca di vantaggi concreti e di benefici collaterali innumerevoli a livello economico, ambientale, sociale.
Tuttavia, le CER si scontrano con una serie di sfide che vanno dalla complessità delle normative alla difficoltà di accesso ai finanziamenti, passando per ostacoli tecnici e burocratici: in Italia il panorama si è mosso in modo significativo solo dall’entrata in vigore del relativo decreto, il 24 gennaio 2024, che introduce finanziamenti e incentivi per stimolare la nascita e lo sviluppo delle CER su territorio nazionale. Un passo fondamentale, perché solo con il giusto sostegno politico e finanziario, le comunità energetiche possono diventare davvero i pilastri che sono destinate a essere per supportare la transizione verso un futuro energetico sostenibile.
Le Comunità Energetiche Rinnovabili sono un’alternativa convincente non solo alle fonti fossili di energia, ma anche a un modo di intendere beni e servizi individualistica e fondata sul concetto di scarsità che ci mostra il volto più desiderabile della transizione, quello che vede le varie parti in gioco complici e alleate nella costruzione di un futuro sostenibile e giusto.Noi di Solarfast? Lo dice già il nome: siamo in prima linea.
L’energia solare fotovoltaica sta vivendo una trasformazione epocale, grazie a innovazioni tecnologiche che promettono di rivoluzionare il modo in cui generiamo, consumiamo e pensiamo all’energia. Andiamo a esplorare le novità più rilevanti in questo senso, per scoprire come potrebbero plasmare un futuro energetico più sostenibile ed efficiente.
I pannelli solari bifacciali rappresentano una svolta significativa in materia di efficienza fotovoltaica. Con la loro capacità di assorbire la luce solare da entrambi i lati, questi pannelli aumentano significativamente l’energia prodotta, specie in condizioni di elevata riflessione del suolo o su superfici riflettenti. Questa tecnologia è particolarmente vantaggiosa in aree geografiche dove la luce solare è abbondante e può riflettersi efficacemente dal suolo, come nelle regioni desertiche o nelle installazioni su grandi tetti bianchi.
Le celle solari a perovskite sono al centro di un intenso interesse scientifico e industriale, grazie alla loro elevata efficienza di conversione della luce solare in elettricità e al basso costo di produzione. Queste celle possono essere stampate su vari substrati, inclusi materiali flessibili, aprono la strada a pannelli solari leggeri, flessibili e integrabili in una varietà di superfici. La sfida principale per la commercializzazione su larga scala delle celle a perovskite rimane la durabilità, ma i progressi recenti nella stabilizzazione del materiale fanno ben sperare.
Le celle solari tandem combinano due o più strati di materiali fotovoltaici per catturare una porzione più ampia dello spettro solare, superando così il limite teorico di efficienza delle celle solari tradizionali in silicio. Questa strategia può potenzialmente portare a celle solari con efficienze superiori al 30%, un miglioramento significativo rispetto al 20-25% delle migliori celle in silicio attualmente disponibili. Le ricerche in questo campo stanno esplorando combinazioni di materiali come perovskite su silicio e altri accoppiamenti innovativi.
L’integrazione fotovoltaica nell’architettura (BIPV) è una tendenza in crescita che promette di trasformare gli edifici da semplici consumatori a produttori di energia. I pannelli solari possono essere integrati in facciate, vetrate e tetti in modo esteticamente gradevole ed architettonicamente intelligente, contribuendo all’autosufficienza energetica degli edifici senza comprometterne l’aspetto. Questa sinergia tra design e sostenibilità rappresenta una direzione promettente per l’architettura contemporanea e urbana.
Nonostante le questioni aperte e le sfide tecnologiche, l’innovazione nel fotovoltaico sta vivendo un momento di grandissima vitalità, grazie alla spinta della ricerca accademica avanzata, degli investimenti industriali e degli incentivi politici per le energie rinnovabili. Spesso si dice che le tecnologie per la transizione sono già a nostra disposizione, ed è così, come sanno benissimo i clienti Solarfast, ma non per questo non dobbiamo continuare a interrogarci su come renderle sempre migliori in termini di efficacia ed accessibilità, perché possano liberare il loro pieno potenziale di impatto positivo sull’ambiente, sull’economia e sulla società.
In un contesto in cui la preoccupazione per il cambiamento climatico e la necessità di soluzioni energetiche sostenibili sono sempre più pressanti, l’off-grid si presenta come una risposta promettente per garantire l’accesso universale all’elettricità, specialmente nelle regioni remote e in via di sviluppo.
Essere off-grid (o fuori rete) significa non essere fisicamente collegati alle utenze tramite fili, tubi o cavi. Quando un edificio è off-grid, significa che non ha alcuna connessione fisica o relazione con alcun tipo di utility e tutta l’energia che utilizza proviene da una fonte di energia che genera e immagazzina da sé. Questi sistemi risultano particolarmente utili in zone prive di infrastrutture elettriche o in cui implementarle risulterebbe eccessivamente costoso.
È fondamentale considerare l’importanza di questa tecnologia, soprattutto alla luce del fatto che circa 840 milioni di persone nel mondo non hanno accesso all’elettricità, con la maggior parte di loro che risiede in aree rurali dell’Africa subsahariana e dell’Asia meridionale. L’energia solare off-grid emerge come una soluzione vitale per migliorare la qualità della vita in queste comunità, consentendo l’accesso all’energia per illuminazione, cottura, riscaldamento e alimentazione di dispositivi elettronici.
Ma senza andare lontano, chiunque può propendere per questa soluzione e non essere più soggetto alle fluttuazioni dei prezzi di mercato. Per uscire dalla rete elettrica è necessario fare un investimento iniziale su un impianto energetico e di stoccaggio, che può significare ad esempio acquistare un kit di pannelli solari off-grid appositamente progettati con una batteria per catturare l’energia solare, convertirla in elettricità e immagazzinare energia extra. Questo investimento varia in base alle dimensioni dell’immobile e all’energia necessaria, e sarà recuperato negli anni grazie ai risparmi sui costi energetici, ma anche in partenza è sempre meno oneroso grazie a modelli di business innovativi come il sistema pay-as-you-go. Una volta acquistato l’impianto basterà installarlo sul tetto o sul balcone e diventare ufficialmente autosufficienti.
Tra i vantaggi di questa scelta c’è naturalmente la sostenibilità, grazie all’utilizzo di energia solare, una fonte pulita e rinnovabile che riduce la dipendenza da combustibili fossili, ma anche l’accessibilità, poiché può essere rapidamente implementata in aree remote senza richiedere estese infrastrutture di rete; e infine l’affidabilità, con l’avanzamento nella tecnologia delle batterie che consente la conservazione dell’energia per utilizzi notturni o in periodi nuvolosi, aumentando l’affidabilità dei sistemi.
Organizzazioni come l’IRENA (Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili) e programmi di finanziamento internazionali giocano un ruolo cruciale nel sostenere progetti di energia solare off-grid, fornendo le risorse finanziarie e tecniche necessarie per la loro implementazione.
Dentro o fuori la rete, l’energia solare è sempre una risposta conveniente e lungimirante, da cui non si vuole più tornare indietro, come possono testimoniare gli affezionati clienti Solarfast!
Di cosa parliamo davvero quando parliamo di povertà energetica?
Parliamo dell’ansia al pensiero della bolletta, certo, ma come simbolo di un fenomeno sociale ed economico più ampio e complesso, che negli ultimi anni è divenuto ancora più urgente a causa della crisi pandemica, economica ed energetica, raggiungendo direttamente o con la sua eco ciascuno di noi.
Vivono in povertà energetica tutte le persone che non possono permettersi un livello minimo di servizi energetici per le loro esigenze quotidiane, come riscaldamento, raffreddamento, illuminazione e uso di apparecchiature elettriche essenziali. Il fenomeno è determinato dalla combinazione di tre fattori principali: prezzo elevato dell’energia, basso reddito del nucleo familiare e inefficienza dell’abitazione e degli elettrodomestici dal punto di vista energetico.
Una combinazione tristemente diffusa: basti pensare che secondo l’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica (OIPE), nel 2021 sono 2,2 milioni le famiglie italiane che si trovano in tale condizione – l’8,5% del totale, in aumento rispetto all’8% del 2020. In Europa una famiglia su quattro dichiara di non potersi permettere un adeguato riscaldamento, raffreddamento o illuminazione nella propria abitazione.
Affrontare questo problema è una sfida prioritaria, soprattutto in un momento in cui è in atto uno sforzo collettivo verso la transizione ecologica. Il Green Deal europeo, il piano globale di crescita dell’Unione Europea per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, esplicita la necessità di affrontare la questione in modo prioritario, per garantire una transizione giusta per tutti. Tra le misure che possono fare la differenza figurano incentivi finanziari, sussidi per l’efficienza energetica e programmi di installazione di sistemi solari per le famiglie a basso reddito. Quest’ultimo punto ci interessa particolarmente: è bene ricordare che, in un quadro generale che ha visto il costo delle rinnovabili scendere dell’89% dal 2010, l’energia solare si colloca come la più economica in assoluto.
In Italia giunge proprio nel 2024, dopo due anni di attesa, la nuova normativa che prevede incentivi per 5,7 miliardi destinati ai territori per finanziare la produzione e la condivisione di energia rinnovabile. Un passo fondamentale per il settore, che contribuirà notevolmente a sollevare tante famiglie dalla condizione di povertà energetica e il nostro Paese dalla dipendenza dalle fonti fossili, inquinanti, costose ed esposte alla volatilità di scenari geopolitici che ne mettono a rischio l’approvvigionamento e ne influenzano il costo.
Ma soprattutto un passo verso l’idea che l’energia sia un diritto fondamentale e che le fonti rinnovabili giochino un ruolo primario nel garantirlo, a riprova del fatto che il loro impatto è tanto positivo sul piano ambientale quanto su quello sociale. A Solarfast sogniamo un mondo in cui la bolletta non è più fonte di ansia, per nessuno. E ogni giorno, con il nostro lavoro, contribuiamo a realizzarlo.