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A differenza dell’Italia che ha subito un calo rispetto agli impianti fotovoltaici di recente installazione, la Germania raggiunge un nuovo traguardo con numeri record: secondo l’associazione solare BSW, sulla base dei dati di sistema raccolti dall’ente regolatore BNetzA, alla fine del 2024 ha raggiunto una capacità fotovoltaica in esercizio di ben 100 GW, oltre ad aver già registrato una crescita di 1,12 GW durante il primo mese del 2025.

Tali risultati sono frutto di politiche ben strutturate e mirate a ridurre la burocrazia e aumentare gli incentivi per le installazioni sui tetti, che portano a un consolidamento della posizione della nazione in primo piano e tra i big del settore fotovoltaico Cina, USA e India. 

Grazie agli incentivi, circa 38 GW sono stati installati su tetti residenziali, 29 GW su tetti di attività commerciali con aggiunta di 0,7 GW di sistemi fotovoltaici plug-in da balcone. I restanti 32 GW circa sono installazioni a terra. Altra ragione di crescita sono stati i grandi parchi solari al suolo con un aumento del 40%. Un’ulteriore crescita è prevista anche per gli impianti solari sui tetti aziendali del 25% circa. 

Secondo l’Agenzia federale Bundesnetzagentur, rispetto a gennaio 2024 c’è un leggero aumento nei dati di gennaio 2025 (da 1,6 GW a 1,12 GW). Nonostante questo, il responsabile della BSW ci tiene a ribadire che i prossimi traguardi della transizione energetica non sono un successo assicurato. L’obiettivo della Germania sarebbe di installare 215 GW di capacità solare entro il 2030, ma secondo il responsabile sono necessari ulteriori sforzi politici: “rimuovere le barriere di mercato e garantire un quadro di investimento attraente”.

Secondo le analisi di S&P Global Commodity Insights è prevista una capacità solare tedesca di 130 GW entro la fine del 2026.

Fonte: www.rinnovabili.it 

L’evento organizzato da Italian Exhibition Group (IEG) torna nel 2025 dal 5 al 7 marzo alla Fiera di Rimini con una visione a 360° sulla transizione energetica.

La transizione energetica è un processo ormai avviato e inarrestabile che richiede un approccio trasversale tra gli ambiti economici e delle attività umane che lo riguardano. Il successo di questo processo verte sulla capacità di fare sistema e di collaborare per rendere più veloce la decarbonizzazione. 

KEY25 è l’esposizione di riferimento in Europa, Africa e nel bacino del Mediterraneo sulla transizione e l’efficienza energetica. L’edizione di quest’anno preannuncia numeri da record con il 20% in più di brand espositori e una sempre più grande affluenza di visitatori, top buyer, delegazioni internazionali e operatori professionali qualificati da tutto il mondo. 

L’evento gode di un nuovo layout: 20 padiglioni su una superficie di 90.000 mq lungo le ali est e ovest del quartiere fieristico di Rimini. Un assetto ripensato secondo la prospettiva di crescita di questa acclamata fiera. Confermate le aree tematiche tradizionali: fotovoltaico, eolico, idrogeno, energy storage, efficienza energetica, mobilità elettrica e città sostenibili. I nuovi spazi espositivi, invece, sono riservati a progetti trasversali, al networking, all’innovazione e alla formazione. Il percorso espositivo avrà una continuità tra i vari espositori tale da mettere in luce tutte le sinergie esistenti.

Uno dei maggiori focus espositivi della fiera è l’area tematica dell’idrogeno, dove IEG e Hannover Fairs International GmbH (HFI) organizzano HYPE – Hydrogen Power Expo by Hydrogen & Fuel Cells, un salone all’interno di KEY che approfondisce il tema dell’idrogeno e ne sottolinea l’importanza per la transizione energetica. Ci sarà anche il debutto di Su.port – Sustainble Ports for Energy Transition, focus dedicato all’elettrizzazione delle banchine portuali per ridurre le emissioni nei porti e accelerare lo sviluppo dell’eolico offshore, soprattutto per quanto riguarda i parchi eolici galleggianti.
KEY25 è un vero e proprio punto di riferimento per il futuro e con questa nuova edizione punta a rafforzare il suo ruolo di network principale per la community globale della transizione energetica, un luogo e un’occasione d’incontro e confronto reale tra aziende, Associazioni, Pubblica Amministrazione, utilities, policy maker e tutti gli altri stakeholder coinvolti nella rivoluzione green. Grazie a questo approccio, KEY25 favorisce anche l’interlocuzione con le istituzioni per risolvere la burocrazia e altri ostacoli che si pongono sul percorso della decarbonizzazione, tracciando una strada comune e condivisa verso il futuro sostenibile.

IL PROGRAMMA

KEY25, oltre a essere un’esposizione, è un insieme di contenuti messi a disposizione dei protagonisti del futuro green. Ci saranno convegni e dibattiti sul destino dell’energia, organizzati dal Comitato Tecnico Scientifico, presieduto dal professor Gianni Silvestrini e formato da Istituzioni, Associazioni industriali di categoria, Associazioni tecnico-scientifiche, Enti e Fondazioni, con i maggiori esperti del settore, provenienti dalle aziende, dalle Associazioni, dal mondo accademico e della ricerca.

Il programma 2025 ha un respiro volutamente ampio e internazionale con approfondimenti su agrivoltaico, Comunità Energetiche Rinnovabili, riqualificazione green residenziale e industriale, mobilità elettrica, idrogeno, ruolo delle Amministrazioni locali, e riflessioni sul contenimento dei costi dell’energia, sugli aspetti normativi e sulle nuove opportunità finanziarie. Tra gli altri argomenti anche l’eolico onshore e offshore, i porti e lo sviluppo del Mezzogiorno. Anche il tema dei sistemi di accumulo di grandi dimensioni avrà il suo spazio, oltre alle enormi potenzialità dell’Africa di diventare protagonista del futuro green a livello globale.

Infine, non mancherà in programma un approfondimento su come l’Intelligenza Artificiale si possa applicare al settore energetico e quali sono i rischi e gli aspetti etici che riguardano l’adozione di questa tecnologia.

Particolarmente premiata in questa edizione è l’innovazione con la creazione di un Innovation District all’interno di un padiglione interamente dedicato, nel quale esporranno le Start-up e le PMI green italiane e internazionali selezionate da un bando. Tali realtà sono state scelte per la loro proposta di prodotti e soluzioni innovative per la transizione energetica. 

Il Premio Start-up, nella sua seconda edizione, premierà la giovane azienda ritenuta più meritevole dal Comitato di Valutazione e del Premio Innovazione intitolato alla memoria del past President di IEG, Lorenzo Cagnoni, ai sette espositori che in Fiera presenteranno le loro novità più all’avanguardia in ciascuno dei sette settori merceologici rappresentati all’evento.

Infine, tra le novità ci sarà l’iniziativa Green Jobs & Skills: un’occasione di formazione e orientamento professionale per studenti e giovani lavoratori, ma anche un’opportunità per le imprese per incontrare potenziali candidati e intercettare i talenti più promettenti.

KEY promuove, infine, una Call for Papers sui temi delle energie rinnovabili e della transizione energetica rivolta a studiosi, ricercatori, professionisti e innovatori, i cui abstract selezionati verranno pubblicati sulla nuova rivista scientifica QualEnergia Science, che sarà distribuita durante la manifestazione.

Per maggiori informazioni: https://www.key-expo.com/

Per partecipare alla fiera: https://unb.key-expo.com/visita-2025/?utm_source=referral+redazionale&utm_medium=referral+redazionale&utm_campaign=la_nuova_ecologia
Fonte: La nuova ecologia rivista mensile.

Lo scorso novembre, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha dichiarato, secondo un primo bilancio temporaneo, che in poco più di sei mesi il nuovo meccanismo di incentivazione per le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) ha raccolto oltre 360 richieste con impianti di 50 MW di potenza incentivabile, ossia 10 volte di più di quanto attuato con l’applicazione del meccanismo transitorio in oltre tre anni. 

Da questi dati, possiamo notare una situazione positiva rispetto alla richiesta di incentivi, ossia molto superiore a quanto ottenuto nei tre anni precedenti. È anche vero che gli obiettivi al 2027 sono ambiziosi (5 GW) e che pertanto sarà probabilmente necessario apportare delle correzioni all’attuale meccanismo al fine di renderlo ancora più fruibile.

Il PNRR, che mette a disposizione fondi per 2,2 mld €, pone un obiettivo difficile da raggiungere se vengono mantenuti gli attuali termini dell’incentivo: scadenza domande al 31 marzo 2025 e limite dei beneficiari limitato ai comuni con meno di 5 mila abitanti. Qualora il legislatore aggiungesse delle condizioni che invece di limitare gli incentivi possano agevolarli, la situazione potrebbe giovare dei seguenti miglioramenti:

  1. aumento del numero di note esplicative e di supporto all’interno delle varie schermate del portale predisposto dal GSE per rendere la procedura più comprensibile;
  2. estensione della possibilità di ricoprire il ruolo di referente a una platea maggiore di soggetti; 
  3. rendere pubbliche le configurazioni già attive sul territorio nazionale in modo da poter invogliare i potenziali membri della CER ad entrare nelle configurazioni già attivate, eliminando la necessità di costituzione di nuovi soggetti giuridici;
  4. fornire un maggior numero di FAQ che possano aiutare i soggetti interessati ad avere una idea più chiara del meccanismo e delle sue regole;
  5. PNRR: posticipare la data del 31 marzo 2025 almeno fino al 30 settembre 2025 e allargare la platea dei potenziali beneficiari a tutto il territorio nazionale (eliminando il limite dei Comuni sotto i 5 mila abitanti).

Oggi, alle istituzioni è richiesto uno sforzo maggiore per poter mettere in moto il meccanismo virtuoso di incentivazione e diffondere la transizione energetica in tutto il territorio nazionale.

Fonte: articolo “CER in salita” di Andrea Brumgnach, Vicepresidente di Italia Solare, su Qualenergia

Con l’obiettivo di favorire una maggiore integrazione delle energie rinnovabili nel sistema elettrico
nazionale e per rendere il mercato più dinamico è necessaria una transizione verso il regime del Ritiro
Dedicato (RID)
.


La nuova Deliberazione ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) prevede che i
contratti di Scambio sul Posto (SSP) stipulati tra il 1° gennaio 2009 e il 1° gennaio 2010, ossia quelli
che ormai hanno 15 anni, siano validi fino al 31 dicembre 2024 e non più rinnovabili. Per evitare, quindi,
interruzioni di servizio il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) attiverà automaticamente, dal 1° gennaio
2025, un contratto di Ritiro Dedicato (RID) per chi possiede impianti fotovoltaici rientranti in questa
prima fase della transizione.


Essendo superata la data del 10 dicembre 2024 non è più possibile optare per un altro fornitore o utente
del dispacciamento nel caso non si desideri aderire al RID attivato d’ufficio.


I titolari dei contratti SSP interessati dalla prima fase riceveranno specifiche comunicazioni dal GSE per
guidarli nel passaggio al nuovo sistema. I produttori che non si trovano nella prima fase, ovvero coloro
che hanno stipulato contratti meno di 15 anni fa, continueranno a operare secondo il meccanismo SSP
fino a nuove disposizioni da parte di ARERA.


La transizione permetterebbe di rendere il sistema energetico nazionale più efficiente e sostenibile, in
linea con le normative europee
, e di incentivare nuove modalità come l’autoconsumo diretto e le
comunità energetiche
. L’obiettivo di questo procedimento è facilitare un passaggio ordinato e soprattutto graduale dal regime SSP verso meccanismi alternativi, semplificando la gestione amministrativa sia per gli utenti che per i gestori.

Fonte: https://www.gse.it/servizi-per-te/news/scambio-sul-posto-prima-attuazione-della-graduale-uscita-
dal-meccanismo

Dal 4 giugno 2024 è possibile presentare domande per il Bonus Agrivoltaico. Si tratta di un incentivo progettato per promuovere la creazione di impianti agrivoltaici che integrano l’agricoltura con la produzione di energia rinnovabile. Questo incentivo è parte integrante del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e mira a raggiungere l’installazione di almeno 1,04 GW di impianti entro il 2026.

Requisiti del Bonus Agrivoltaico

Gli impianti che desiderano beneficiare del Bonus Agrivoltaico devono essere di nuova costruzione e destinare almeno il 70% della loro superficie totale all’attività agricola. Inoltre, devono possedere un preventivo di connessione alla rete elettrica e una dichiarazione bancaria che attesti la capacità finanziaria del richiedente. I potenziali beneficiari sono gli imprenditori agricoli, le società agricole, i consorzi e le associazioni temporanee di imprese agricole.

Dettagli degli Incentivi

Gli incentivi coprono fino al 40% dei costi ammissibili per la costruzione degli impianti. Oltre a questo, è prevista una tariffa incentivante per l’energia elettrica netta immessa in rete, rendendo l’investimento non solo sostenibile dal punto di vista ambientale, ma anche economicamente vantaggioso.

Specifiche Tecniche

Gli impianti agrivoltaici devono rispettare requisiti tecnici specifici, come un’altezza minima dei moduli fotovoltaici di almeno 1,3 metri per le attività zootecniche e di 2,1 metri per le attività agricole. La producibilità elettrica deve essere almeno il 60% di quella di un impianto fotovoltaico standard ubicato nello stesso sito.

Procedura di Domanda

Le domande per accedere al Bonus Agrivoltaico possono essere presentate dalle ore 12:00 del 4 giugno 2024 fino alle ore 12:00 del 2 settembre 2024. Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), responsabile della gestione degli incentivi, si occuperà di verificare il rispetto di tutti i requisiti. La procedura per fare domanda è consultabile all’interno del Decreto MASE in vigore dal 14 febbraio.

Il Bonus Agrivoltaico rappresenta un’importante opportunità per gli agricoltori e le aziende agricole italiane, permettendo loro di contribuire attivamente alla transizione energetica del paese e di beneficiare di incentivi economici significativi. Integrando la produzione agricola con quella energetica, si promuove un uso più sostenibile ed efficiente delle risorse territoriali, in linea con gli obiettivi europei di riduzione delle emissioni di CO2 e di sviluppo delle energie rinnovabili.

Per Solarfast, la responsabilità sociale è uno dei motori principali delle proprie scelte. Il legame con il territorio per noi si basa su azioni concrete e partecipazione, come il rinnovato sostegno che Solarfast dà al Festival Dirama. Il Festival è organizzato da Legambiente Bergamo in collaborazione con numerose realtà associative e istituzionali che hanno a cuore la cultura della sostenibilità.

Dirama, giunto alla sua sesta edizione e inaugurato dalla serata di apertura giovedì 20 giugno, proseguirà con iniziative a cadenza quasi quotidiana fino al 12 luglio. Scopo dell’evento è quello di sensibilizzare sulle tematiche della sostenibilità le comunità della bergamasca, oltre, chiaramente, a promuoverne il patrimonio naturalistico.

Gli eventi in programma sono tanti e adatti a tutti, e si svolgeranno in modo capillare sul territorio. Sono infatti previste passeggiate ed escursioni a piedi o in bicicletta, sia di giorno che in notturna, ma non solo. Numerosi sono anche i laboratori per grandi e piccini, le mostre e gli incontri a teatro e al cinema e tanto altro. Il programma completo è disponibile sul sito del festival.

Gli eventi sono a iscrizione gratuita obbligatoria con numero di partecipanti limitato, perciò è necessario iscriversi – e disdire in caso non si possa più partecipare, così da lasciare il posto a qualcun altro.

Il Festival Dirama è l’occasione perfetta per mettere al centro delle nostre riflessioni tematiche urgenti per capire meglio il presente e discuterne insieme, creando nuovi legami o rafforzando le reti già esistenti. Solarfast non potrebbe essere più entusiasta di fare parte, ancora una volta, di questo progetto e di condividerne in toto una visione volta alla costruzione di un mondo più sostenibile, più umano e più giusto per tutti.

Durante l’iniziativa di venerdì 17 giugno “Pedala con Energia”, volta a promuovere la mobilità sostenibile e il benessere dei dipendenti dell’azienda, è stata fatta una tappa sulla quale vale la pena soffermarsi. Si tratta dell’iniziativa “Saltiamo il fosso”, la cui attività principale è la realizzazione di una piccola area umida sul territorio comunale di Nembro, come rifugio riproduttivo delle diverse specie di anfibi (quali rospo comune, rana verde e rospo smeraldino) e odonati.

Solarfast ha da subito creduto fortemente in questo progetto, e per questo ha deciso di sponsorizzarlo fornendo il telo tecnico per isolare il fondo dello stagno. Gli studenti della 3H del liceo scientifico E. Amaldi hanno fatto un ottimo lavoro, sia in fase di osservazione delle problematicità dell’area, che hanno descritto in un report, sia nella realizzazione dell’area umida.

Il progetto è realizzato in collaborazione con L’Orto Botanico di Bergamo Lorenzo Rota, il Comune di Alzano Lombardo e il Comune di Nembro. L’area coinvolta riguarda i territori dei comuni di Ranica, Alzano Lombardo e Nembro e comprende, oltre al fiume Serio, un ricco sistema di torrenti e un fitto reticolo idrico artificiale che si sviluppa nei centri abitati. A presentare il progetto durante la giornata di venerdì 7 giugno è stata la professoressa Chiara Vergani, insieme agli alunni che vi hanno partecipato.

Si tratta di un progetto fondamentale, perché la sopravvivenza di molti animali, soprattutto anfibi, è costantemente messa a repentaglio dal cambiamento climatico. Quando c’è siccità, infatti, questi non riescono a raggiungere le zone d’acqua dove riprodursi. Garantire e implementare una fitta rete idrica, soprattutto se si tratta di stagni senza pesci, che si nutrono proprio di anfibi, può salvare loro la vita.

L’attenzione e la sensibilità di Solarfast agli effetti della crisi climatica non è una novità. Tutta l’attività dell’azienda è incentrata sulla sostenibilità, tramite il contributo alla produzione di energia pulita e il sostegno a progetti come “Saltiamo il fosso”. È sempre stato così, e continuerà a esserlo.

“Pedala con Energia” è l’iniziativa di Solarfast Service volta a promuovere la mobilità sostenibile e il benessere dei propri dipendenti. Il 7 giugno l’azienda, in collaborazione con Unione Ciclistica Bergamasca 1902 e A.ri.Bi Associazione per il Rilancio della Bicicletta, ha organizzato una giornata di incentivo aziendale dedicata all’uso di biciclette elettriche recentemente acquistate per facilitare il tragitto casa-lavoro dei e delle dipendenti.

In un’ottica di responsabilità sociale e ambientale, Solarfast Service ha infatti deciso di investire in un parco biciclette elettriche aziendale, disponibile gratuitamente per tutti i collaboratori e le collaboratrici. Questa iniziativa non solo favorisce una riduzione dell’impatto ambientale, ma mira anche a migliorare la qualità della vita delle persone incentivando uno stile di vita più attivo e salutare. Un esempio concreto di come le imprese possono contribuire positivamente alla società, promuovendo pratiche sostenibili.

Dopo il momento inaugurale della giornata presso la sede centrale di Solarfast Service il gruppo è partito per un piacevole percorso ciclabile lungo il Fiume Serio visitando l’area umida “Saltiamo il Fosso”, progetto di riqualificazione ambientale realizzato dal liceo Amaldi in collaborazione con Orto Botanico di Bergamo e di cui Solarfast è sponsor sostenitore. 

Durante il pranzo l’AD Solarfast Nicola Scandella ha svelato un concorso a premi, ideato con la collaborazione dell’associazione A.Ri.Bi pensato per i/le dipendenti più virtuosi/e. Da luglio a dicembre il concorso premierà chi percorrerà il maggior numero di chilometri con le nuove biciclette e dove la sicurezza del percorso, l’uso del caschetto e delle luci di segnalazione saranno conteggiati come ulteriori punti bonus!

La presenza della storica Unione Ciclistica Bergamasca 1902 con il Presidente Bruno Manicardi e Gianluigi Stanga è stata un’occasione importante per ricordare il sostegno e la passione di Solarfast per il mondo del ciclismo, che conferma il nuovo impegno e l’attenzione alla ciclomobiltà.

“Siamo entusiasti di lanciare questa iniziativa, che rappresenta un ulteriore passo avanti nel nostro impegno per la sostenibilità e il benessere dei nostri dipendenti e delle nostre collaboratrici”, ha dichiarato Nicola Scandella, AD Solarfast.

Gli ha fatto eco Alessandro Petrò, fondatore e amministratore dell’azienda, che ha commentato dicendo “Abbiamo una passione storica per il ciclismo; crediamo fermamente che la mobilità sostenibile sia un valore aggiunto per la nostra azienda e per la comunità in cui operiamo”. 

Quando passione e valori si incontrano nascono situazioni di crescita che si spera siano d’esempio anche per tante altre realtà, e le prime di una lunga serie per l’azienda stessa.

La Proposta Francese

La notizia è stata diffusa circa due settimane fa e ha fatto discutere; Il governo francese, primo in #Europa, ha deciso di prendere di petto il problema della crescita delle auto cinesi. Se già l’UE aveva evidenziato che la spinta di Pechino avrebbe messo in dura difficoltà i nostri mercati non si era arrivati ad una soluzione. 

Il governo di Emmanuel Macron invece ha trovato la giusta chiave per contrastare questa ascesa. Incentivi si e anche generosi,  ma solo se le macchine per essere prodotte non hanno prodotto alti tassi di inquinamento. Questa la mossa per mettere in scacco Pechino che usa ancora moltissimo carbone e di conseguenza produce CO2 per realizzare le sue vetture ecologiche.

Nonostante il protezionismo di questa manovra e i risultati che andranno verificati nel tempo di certo almeno dal punto di vista del marketing iniziale, pare una mossa vincente.
Per questo anche il Governo italiano sta pensando di accodarsi alla Francia con un decreto che lavori nella stessa direzione. 

La via Italiana

Bonus e incentivi si sa che da noi sono sempre andati forte e per questo una misura che amplia, ancora di più, l’acquisto di veicoli elettrici probabilmente avrà una buona risposta da parte degli acquirenti italiani.

Il problema legislativo ovviamente è già in fase di valutazione perché per le leggi dell’Unione Europea sul libero scambio non è possibile favorire produttori locali, ma il Governo francese ha gia risposto che il loro decreto rispetta le indicazione dell’Organizzazione Mondiale del Commercio e perciò è del tutto lecito.

I dubbi dell UE

Ora c’è solo da attendere cosa proporrà il governo di Giorgia Meloni ma anche che posizione prenderà l’UE che certamente non si trova in una posizione facile visto che entrambe le ragioni, quella della tutela dei produttori europei cosi come quella dellimport/export sono di grande rilevanza.

Fonte: Energia Oltre

Nei giorni scorsi si è parlato di un primato italiano nella capacità di riciclo di alcune materie prime, che ha mostrato conferme e smentite in poche ore. Infatti se è vero che ogni anno il nostro paese guida le classifiche del riciclo in vari settori la distribuzione a macchia di leopardo spesso non ci premia.
Ma entriamo nel dettaglio con due esempi virtuosi, il riciclo dei rifiuti nel nostro paese è arrivato ormai a toccare il 72% contro una media #UE del 53% e in alcuni settori facciamo ancora meglio.
Da un recente report di #Legambiente escono due settori più virtuosi di altri, quello del riciclo delle capsule esauste di caffè in alluminio, materiale riciclabile al 100% che grazie ad una partnership tra Nespresso, il CIAL (consorzio italiano imballaggi in alluminio)  e il CIC (consorzio italiano compostatori) ormai dal 2011 porta avanti un sistema virtuoso di recupero delle materie prime.
Così come quello del CONOU (consorzio nazionale oli  minerali usati) che fa registrare all’Italia un dato sorprendente: il 98% di riciclo degli oli usato contro una media europea ferma al 60%.

Se dalla prospettiva italiana questa è un’ottima notizia, solo ieri ne è arrivata una meno lusinghiera dal Festival CIRCONOMIA, che ha aperto le porte a Alba (CN) e continuerà con ospiti illustri fino al 23 Settembre.

La presentazione del report CIRCONOMIA ieri 14 Settembre 2023

L’italia ha perso il primato nell’economia circolare, a favore dell’Olanda che ha dimostrato più costanza e compattezza nella corsa della #transizioneecologica. Se restiamo perciò leader nel riciclo di alcuni materiali specifici, siamo un paese che nel complesso consuma ancora troppe energie fossili. Si è parlato anche di #rinnovabili , che nonostante gli sforzi continui continuano a crescere meno della media europea, insomma una buona notizia ma con un finale meno lieto. Nonostante la brusca frenata dell’ultimo periodo resta comunque ottima la posizione del nostro paese che deve però ritrovare il passo giusto per non perdere altro terreno.